La Sabina

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la Valle del Turano e non solo, luoghi splendidi ricchi di attrattive

Moltissimi sono i luoghi da visitare nella zona della Valle del Turano, e altrettanti ve ne sono in tutta la Sabina, la regione di cui fa parte la provincia di Rieti.

Ad esempio, nel paese di Monteleone c'è un piccolo ma sorprendentemente ricco museo archeologico con oggetti dell'artigianato dell'antica città romana di Trebula Mutuesca.

Vicino a Monteleone ci sono bellissimi santuari francescani medievali (Greccio, Fonte Colombo, Poggio Bustone) e la splendida zona del lago di Piediluco, la cascata delle Marmore e il Monte Terminillo (2500 m). A 15 km (verso Roma) c'è l'Abbazia di Farfa, una delle più grandi d'Italia con un'antica biblioteca di testi rari. Sulla strada per Farfa c'è il delizioso borgo medievale di Frasso con il suo bellissimo castello.

Castel di Tora è una città medievale con stretti vicoli che si innalzano verso il castello. Nelle vicinanze si trova il convento di S. Anatolia e le imponenti rovine del castello di Antuni nella parte superiore di una penisola rocciosa. È inoltre possibile visitare Ascrea sul lago con la sua Chiesa di San Nicola, in pietra, aggrappata alle pendici della montagna che culmina a Navegna e Cervia. Nelle vicinanze si trova l'imponente castello di Rocca Sinibalda e l'Abbazia di San Salvatore.

 

 

La Sabina, con le sue verdi colline, la sua abbondante acqua, si presenta con un paesaggio punteggiato da ulivi secolari, maestose querce, faggete e filari di viti. Un paesaggio rimasto inalterato nel tempo, a pochi chilometri da Roma, che conserva tracce tangibili di un passato importante nei suoi borghi medievali, nella sua Valle Santa, nelle ville romane e nei numerosi castelli.

Storicamente la Sabina è la terra abitata dai Sabini, una popolazione pre-romana indo-europea del ceppo Osco umbro. Questo antico popolo italico, era in costante conflitto con Roma, a cominciare dal primo scontro leggendario, avvenuto dopo il famoso "ratto delle Sabine": secondo la tradizione Romolo, dopo aver fondato Roma si rivolse alle popolazioni vicine per fare alleanze e ottenere donne con cui procreare e popolare la nuova città; al rifiuto dei vicini, Romolo rispose con astuzia, organizzando un grande spettacolo per attirare gli abitanti della regione e rapiendo le loro donne.

Storicamente "Sabina" era il nome usato per indicare un territorio dello Stato Pontificio con confini piuttosto variabili, esteso da Rieti e Valle del Turano al Tevere. Con la nascita dello Stato della Chiesa fu per un periodo governato direttamente dal pontefice, in seguito affidato a famiglie nobili, che istituirono diverse divisioni territoriali, tra cui la Contea di Sabina e il patrimonium sabinese. La provincia papale della Sabina risale ufficialmente al 1605, con la sede dei rettori a Collevecchio, durante il pontificato di Paolo V (1605-1621), che riprese il controllo diretto sul suddetto territorio.

L'odierna Sabina parte dal comune di Roma e si estende dalla riva sinistra del fiume Tevere per raggiungere e superare i Monti Sabini. La maggior parte del territorio della Sabina è parte della provincia di Rieti, una parte è situata nella provincia di Roma (Sabina romana), un'altra in Umbria e in Abruzzo.

Il territorio sabino è attraversato dall'antica Via Salaria, così chiamata perché attraverso essa i Romani trasportavano il sale dal guado del Tevere alla Sabina e molto oltre, fino all'Adriatico. Ancora oggi è possibile seguire il suo lungo percorso, attraverso numerose città e città di grande bellezza storica, romana e medievale, e in paesaggi incontaminati di valli, laghi, montagne e boschi.

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